11 Settembre 2001: liberalizzazione della paura
11 Settembre 2001, attacco all’America!
E’ la mattina dell’11 Settembre 2001, ore 8:45 circa. Un assordante boato scuote la città di New York e una coltre di fumo grigiastra s’innalza dall’isola di Manhattan.
– Sono all’83 piano, riuscite a mandare qualcuno quassù? –
– Certo, stiamo arrivando da voi! –
– Qui non c’è ancora nessuno e tutto il piano è invaso dalle fiamme… siamo a terra e non riusciamo a respirare… fa molto, molto, molto caldo –
– Okay! –
– Non c’è più aria… vedo solo fumo! Morirò… morirò, vero? –
– No, no, no, no, no… –
– Si, morirò… –
– Signora, tenga duro, chiederò a qualcuno di… –
– Morirò –
– No, stia calma… dovete aiutarvi a vicenda per andare via da li. –
– Fa caldissimo, sto bruciando, ehi, aiuto… aiuto! –Poi, solo il rumore del crollo… Link.
Questa breve conversazione, particolarmente rilevante, è tratta da una registrazione telefonica d’emergenza effettuata da una delle 2977 vittime dell’attacco al World Trade Center.
La versione ufficiale
La mattina dell’11 Settembre 2001, 19 terroristi coordinarono una serie di quattro attacchi suicidi contro obiettivi civili e militari degli Stati Uniti d’America.
Armati di semplici taglierini eliminarono gli equipaggi, s’impossessarono dei comandi e dirottano così quattro aerei di linea.
Elusero infine il sistema di sicurezza americano per circa due ore riuscendo a far schiantare 2 aerei, rispettivamente contro le torri Nord e Sud – Twin Towers – del World Trade Center.
A causa degli impatti e degli incendi, entrambe le torri crollarono verticalmente in poco meno di 2 ore… Nel pomeriggio, sempre a causa di un incendio, crollò un’altra torre del complesso del World Trade Center.
Un terzo aereo, invece, venne fatto schiantare contro il Pentagono, sede del Dipartimento della Difesa.
Il quarto aereo venne fatto inizialmente dirigere verso Washington, con l’obiettivo di colpire il Campidoglio o la Casa Bianca. Tuttavia, precipitò in un campo nei pressi di Shanksville, in Pennsylvania, a seguito di un’eroica rivolta dei passeggeri.
Questa, in sintesi, è la versione ufficiale dei fatti fornita al mondo dal Governo Americano.
Da questa sera siamo una Nazione risvegliata al pericolo… chiamata a difendere la libertà!
George W. Bush.
Nonostante i media mainstream ritengano la narrazione un dogma assoluto, la versione ufficiale dei fatti presenta, quantomeno, tanti lati oscuri e insabbiamenti che nascondono numerose menzogne.
11 Settembre 2001, il Grande Inganno – ZERO, Inchiesta sull’11 Settembre –.
11 Settembre 2001: la liberalizzazione della paura e dell’inganno!
Dall’11 Settembre 2001 fino ai giorni nostri si evidenzia un unica costante: il dilagare di narrazioni false che comportano una percezione della realtà completamente distorta, contro ogni logica razionale.
Le conseguenze degli attentati a New York furono immediate: “L’11 Settembre è stato un’opportunità”, George W. Bush.
Il terrore indotto dagli attentati produsse varie “opportunità” per il Governo statunitense.
Dapprima legittimò la guerra al terrorismo attaccando Afghanistan e Iraq, al fine di catturare o uccidere il suo leader, Osama bin Laden.
L’ennesimo conflitto preventivo che, privo di quegli eventi, l’opinione pubblica americana non avrebbe mai accettato.
In seguito introdusse il Patriot Act, una legge che violava privacy, diritti umani e libertà personali dei cittadini americani. Link
L’espediente utilizzato per ottenere tutto questo è la paura, la stessa “figura di spicco” degli eventi che stanno plasmando il Mondo odierno.
La paura, infatti, è una delle tecniche dell’ingegneria sociale: s’inventa una crisi (medica, energetica, climatica, bellica ecc.) per imporre, spesso con violenza, politiche incettabili.
L’emotività ostile e ansiosa indotta nelle persone legittima l’introduzione di provvedimenti indesiderati altrimenti inimmaginabili.
Gli eventi dell’11 Settembre 2001 sono stati funzionali in Occidente come pretesto per liberalizzare la paura e introdurre, tramite terrorismo mediatico, ripetuti e infiniti stati di emergenza.
Lo “spettatore” è invitato a guardare gli eventi, non a osservarli; cambiano i luoghi, i contesti e i protagonisti, ma chi incute paura si avvale sempre dello stesso schema psicologico…
Infilerò la penna ben dentro al vostro orgoglio
Perché con questa spada “vi uccido” quando voglio
Io non perdono. Non perdono e tocco!
Athos de La Fère