27 Gennaio: il Giorno della Memoria
L’ideologia nazista, rievocata il Giorno della Memoria.
Il 24 gennaio 2005 l’Assemblea generale delle Nazioni Unite stabilì la celebrazione del Giorno della Memoria ogni 27 gennaio.
Il motivo della scelta di questa data è anch’esso commemorativo; difatti, proprio in quel giorno nel lontano 1945, le truppe dell’Armata Rossa liberarono il campo di sterminio nazista di Auschwitz.
Con il termine olocausto ci si riferisce ad un evento drammatico: la morte di milioni di civili innocenti durante il nazismo in Europa.
I nazisti, guidati da Adolf Hitler, credevano vivamente nella superiorità della razza ariana.
Per ottenere il consenso dell’opinione pubblica, i nazisti utilizzarono una massiccia propaganda; il principale attore era Joseph Goebbels.
Manipolò personalmente le informazioni, creando un ambiente in cui l’odio, la violenza e la discriminazione erano viste come giustificate e necessarie per il bene della società.
Le scuole, i mezzi di comunicazione e le organizzazioni giovanili furono utilizzati per inculcare le ideologie politiche nelle menti dei giovani tedeschi.
Il genocidio si fondò su un’ideologia che vedeva gli Ebrei come
“una razza pericolosa per la società“.
Negli Ebrei si individuava il “capro espiatorio“; erano definiti come complottisti, eretici, finanche portatori di disgrazie e gravi malattie.
I campi di sterminio
I Nazisti, pertanto, programmarono la deportazione e la morte di tutti gli Ebrei d’Europa.
Tra il 1941 e il 1945, i nazisti discriminarono e perseguitarono ebrei, rom, sinti, omosessuali, disabili e oppositori politici; li strapparono alle loro case e li deportarono nei campi di sterminio.
Lì, la spietatezza dell’umanità raggiungeva il suo apice: separazioni familiari, lavori forzati, esperimenti medici crudeli e infine camere a gas.
Circa due Ebrei su tre, tra coloro che vivevano in Europa prima della guerra, vennero uccisi durante l’Olocausto. Quando la Seconda Guerra Mondiale finì, nel 1945, sei milioni di Ebrei erano morti; più di un milione di quelle vittime erano bambini. VIDEO.
Ad Auschwitz c’era la neve
Il fumo saliva lento
Nel freddo giorno d’inverno
E adesso sono nel vento
(E adesso sono nel vento)
Ad Auschwitz tante persone
Ma un solo grande silenzio
Athos de La Fère