Rinchiusi in casa per decreto, in vigile attesa… della morte!
Rinchiusi in casa per decreto, in vigile attesa – Proiezione del film “Invisibili”, un documentario sulle reazioni avverse da vaccino anticovid-19.
È sabato 25 Febbraio, sono le 21:05 e il teatro di Montano Lucino, situato alle porte della città di Como, ha appena raggiunto la sua capienza massima.
All’esterno, ai margini della strada, attendono speranzose altrettante persone.
Tra pochi minuti si aprirà il sipario, le luci saranno affievolite e inizierà la proiezione del film “Invisibili”, un documentario sulle reazioni avverse da vaccino.
La proiezione include commoventi testimonianze, sparse in tutta Italia, di persone abbandonate dallo Stato a se stesse, vittime di gravissime reazioni avverse (finanche la morte) in seguito all’inoculazione del “cosiddetto vaccino” anti SARS-COV-2.
https://rumble.com/v1zjboe-invisible-the-documentary-that-everyone-must-see.html
È sempre sabato 25 Febbraio, sono le 23:00 e al Cinema Teatro Smeraldo è in atto un dibattito; una delle relatrici è Elisabetta Stellabotte, vice presidente del Comitato Nazionale Famigliari Vittime del Covid.
I suoi occhi sono lucidi, la voce rotta dall’emozione. Sommessamente inizia il suo racconto.
“Sono qui per aprire gli occhi a chi ancora non avesse capito che cos’è successo. Noi siamo l’altra parte degli invisibili, noi siamo quelli che non devono parlare…
i nostri cari, i nostri morti, “in vigile attesa”, sono serviti per generare paura, per generare un consenso passivo da parte della popolazione e indurre alla vaccinazione.
…Abbiamo perso i nostri cari in una maniera disumana.
Quello che ci accomuna è la consapevolezza, ormai appresa, che i nostri cari non sono morti per covid, ma… per malasanità!C’è la consapevolezza che questi morti siano stati voluti, appositamente, ne sono colpevoli tutti: direttori sanitari e medici, che hanno abbassato la testa, che non hanno tenuto fede al giuramento che avevano fatto…
Ne sono colpevoli i politici, i giornalisti e ne è colpevole la chiesa.
Molti, purtroppo, sono morti da soli, senza avere il sostegno dei propri famigliari.
Ci sono stati ridati, riconsegnati in un sacco della spazzatura.
Non è stato consentito loro dargli una degna sepoltura…
un’estrema unzione e quindi noi vogliamo verità e soprattutto giustizia per queste morti.”Settimana scorsa mi sono battuta all’arrivo dell’ex ministro Roberto Speranza… a Cremona.
Io vorrei sapere dall’ex ministro Speranza, innanzitutto, cosa c’è di scientifico nel rimanere a casa, “in vigile attesa” di sviluppare una polmonite.
Vorrei sapere dall’ex ministro Speranza e da tutti i direttori sanitari perché il 19 Novembre 2020 L’Organizzazione Mondiale della Sanità ha emanato una lettera dicendo che sconsigliava l’utilizzo del farmaco Remdesivir, specialmente in pazienti ospedalizzati e con ossigeno-terapia. Mentre dalle cartelle cliniche, recuperate dal nostro Comitato, questo è il farmaco più utilizzato, ancora oggi.”
Il Remdesivir è un antivirale il cui impiego sperimentale è riservato in ambito ospedaliero da personale specializzato.
Il farmaco presenta gravi effetti collaterali, curiosamente molto simili alla malattia scatenata dal virus SARS-COV-2.
Presente alterazioni della pressione arteriosa e della frequenza cardiaca, abbassamento dei livelli di ossigeno nel sangue, respiro affannoso, febbre alta, pesanti emicranie e trombo-embolie polmonari.
Il farmaco antagonista è l’Idrossiclorochina, “demonizzata” proprio in quel periodo, vietandone l’utilizzo all’interno degli ospedali. Questo a mio parere… è omicidio di Stato! Quando mi chiedono – non hai paura a dire che sono stati degli assassini? – a gran voce dico NO!
È domenica 26 Febbraio.
Sono passati pochi minuti dopo la mezzanotte e camminando verso la mia auto penso…
Non posso dimenticare tutto questo dolore, tutte queste morti. Verità e Giustizia.