Privatizzazione occulta della Sanità Pubblica Italiana
Sanità Pubblica – Esistono leggi, volutamente celate, che difendono i tuoi diritti…
A quanti di noi è accaduto di dover ricorrere a strutture private, con esborsi a dir poco esorbitanti, per visite o esami diagnostici a causa delle infinite liste d’attesa della sanità pubblica?
Il Servizio Sanitario Pubblico, da anni oggetto di attenzioni particolari di alcune trasmissioni televisive, è un tema che, purtroppo, coinvolge sempre più tutta Italia.
Le interminabili attese impattano drammaticamente nella vita di persone e famiglie, costringendo loro a vivere in condizioni precarie o dolorose per molti mesi, senza ottenere risposta.
La soluzione, per chi è in grado di sostenere i costi, è quella di rivolgersi a strutture sanitarie private oppure di rinunciare alle cure, peggiorando la loro qualità di vita.
Da un’inchiesta di Altroconsumo e pubblicata su Quotidiano Sanità, emerge che Milano, Torino, Roma e Firenze sono le città italiane dove si evidenziano i costi più elevati della sanità privata.
https://www.quotidianosanita.it/studi-e-analisi/articolo.php?articolo_id=105598
Ne consegue una statistica molto allarmante: a oggi, quasi cinque milioni di persone in Italia rinunciano alle cure mediche.
Com’è possibile che il Servizio Sanitario Nazionale non riesca a soddisfare le richieste?
La causa è da ricercare unicamente ai tagli della sanità pubblica o esistono altre motivazioni?
Ogni volta che ci rivolgiamo al nostro medico di famiglia, per una visita o un esame diagnostico, ci viene rilasciata una ricetta da presentare alle strutture ospedaliere.
Su ogni ricetta sono presenti le classi di priorità indicate con delle lettere:
U: URGENTE –˃ prestazioni da eseguire nel più breve tempo possibile e, comunque, entro 72 ore.
B: BREVE –˃ prestazioni da eseguire entro 10 giorni.
D: DIFFERIBILE –˃ prestazioni da eseguire entro 30 giorni per le visite.
prestazioni da eseguire entro 60 giorni per gli accertamenti diagnostici.
P: PROGRAMMATA –˃ prestazioni da eseguire entro 120 giorni.
NON GARANTIRE VISITE ED ESAMI DIAGNOSTICI ATTRAVERSO IL SERVIZIO SANITARIO NAZIONALE NELLE TEMPISTICHE PREVISTE DAL MEDICO DI BASE E’ UN ATTO ILLEGITTIMO!
IL RISPETTO DEI TEMPI D’ATTESA E’ UN TUO DIRITTO!!
Le leggi a protezione dei NOSTRI DIRITTI esistono, ma quasi nessuno le conosce… quindi, che cosa possiamo fare per veder rispettati i nostri diritti?
Quando le persone si rivolgono al CUP (telefonico o in struttura) spesso ci viene comunicato che non è possibile procedere alla prestazione sanitaria per varie cause; le più comuni riguardano la mancanza di posti disponibili, le liste d’attesa bloccate o generiche richieste ingiustificate di tornare allo sportello, oppure richiamare, dopo qualche giorno.
Ne consegue che milioni di persone, private del diritto di cura attraverso il Sistema Sanitario Nazionale, si rivolgano a strutture private oppure rinuncino a visite o esami.
Tutto questo è da considerare un atto illecito, volto a favorire le strutture private a discapito delle persone; in Italia, tuttavia, esistono leggi volutamente occulte che proteggono i nostri diritti.
L’art.19 LEGGE 23 dicembre 1978 n°833 impone a erogare la prestazione sanitaria in oggetto della ricetta medica entro il TEMPO DI ATTESA MASSIMO, nell’ambito pubblico dell’ASST.
In coerenza con il diritto all’accesso alle prestazioni sanitarie, la sospensione o la chiusura delle liste è un’azione illegittima punibile per legge (legge n. 266/2005, art. 1 commi 282 e 284).
Qualora fosse impossibile soddisfare le richieste, il Direttore Sanitario, o il Responsabile Unico Aziendale per le liste d’attesa, è obbligato ad attivarsi immediatamente per individuare una struttura, pubblica o convenzionata, idonea per svolgere la prestazione sanitaria.
Nel caso in cui sul territorio dell’ATS non fossero presenti le disponibilità richieste, la struttura alla quale ci siamo rivolti è obbligata a eseguire la prestazione sanitaria in oggetto della ricetta medica.
Il servizio sanitario dovrà essere consentito entro i tempi richiesti, in regime libero professionale con tariffa interamente a carico della struttura stessa, detratto l’eventuale ticket.
Modello ricorso/contestazione da consegnare o trasmettere via e-Mail/PEC
Spett.le Ufficio Relazioni con Pubblico dell’ASST ________________________________________
Oggetto: Richiesta di erogazione di prestazione sanitaria ai sensi dell’art. 3, comma 13 del D.Lgs. 124/98.
Spett.le URP, Il sottoscritto _________________________________, nato a __________________,
residente a ____________________, provincia ________C.F. ______________________________
Si rivolge a codesto Ufficio per richiedere l’immediato riconoscimento del diritto alla prestazione sanitaria prescritta in data ____________ dal Medico di Medicina Generale/Medico Specialista,
relativa a ____________________________________________ e con classe di priorità (U/B/D/P).
Nonostante mi sia rivolto/a alle strutture ospedaliere del territorio e al call-center di prenotazione, non sono riuscito/a a ottenere riscontro della mia richiesta nei tempi previsti dalla classe di priorità indicata dal medico. La prima data utile che mi è stata proposta è il giorno___________________. Pertanto, in virtù di quanto sopra esposto, chiedo che mi sia garantita l’erogazione della prestazione sanitaria nei tempi di priorità previsti e nell’ambito territoriale dell’ATS, anche attraverso lo strumento previsto dall’art. 3, comma 13 del D.Lgs. 124/98 e da diverse deliberazioni regionali (DGR 1865/19, DGR 7766/18, ecc.)
Rilevo che, come previsto dalla legge, ho diritto a ricevere la prestazione senza costi a mio carico, ad eccezione del pagamento del ticket sanitario e, nel caso in cui ne fossi esente, senza alcun costo.
In attesa di un immediato riscontro alla presente, porgo cordiali saluti.
Data: _______________ Firma: _____________________________
Nel caso in cui, nonostante la nostra comunicazione, si riscontrano ulteriori “resistenze” atte a impedire la prenotazione ci si può rivolgere ad associazioni attive, denominate “Sos liste di attesa” per la sanità pubblica; questi servizi gratuiti, gestiti da volontari, medici e avvocati, sono volti a ridurre i disagi derivanti dagli illeciti perpetrati nelle liste di attesa e hanno l’obiettivo di facilitare il processo di accesso alla prestazione.
- Associazione di Promozione Sociale – Noctua
https://www.noctua-aps.it/index.php/contenuti/articoli/liste-dattesa
- Associazione di Promozione Sociale – ACLI
https://www.aclivarese.org/nuovo-sportello-sos-liste-di-attesa/
- Confederazione Italiana Generale del Lavoro – CIGL Milano
https://www.cgil.milano.it/2023/11/29/salute-per-tutti-liste-dattesa-per-nessuno/
Il nostro personale consiglio è di sommergere di comunicazioni tutte le strutture sanitarie pubbliche reticenti al fine di ottenere, nel più breve tempo possibile, tutti i nostri diritti utilizzando la sanità pubblica.
Infilerò la penna ben dentro al vostro orgoglio
Perché con questa spada “vi uccido” quando voglio
Io non perdono. Non perdono e tocco!
Athos de La Fère